CESPIR

Nel deserto affiora sempre un ciuffo di speranza quando meno
te l’aspetti; devi solo anticipare la capra che verrà a strappartelo
via davanti agli occhi, per cui è meglio cogliere tutto e
subito l’occasione che quel cespuglio ti dà per attingere una
risorsa di vita per te e per tutti.
“Vai via, brutta capra odorosa, vattene da questo luogo!”
Ma, lo si sa, le capre, appena vedono un cespuglio di vita, non
se lo chiedono se sia mio o tuo o loro, e se ne approfittano. Occorre
farle subito stare alla larga, per evitare il peggio.
Il cespuglio accoglie e accoglie chi fa i suoi bisogni e chi è nel
bisogno; non sta a distinguere, non pensa in modo ragionevole,
ma accoglie tutti e tutto con l’istinto del fare del bene.
Cespir è una sottospecie dell’oasi del deserto, una sua succursale,
fornita di bacche e di un poco di umidità necessaria ad attingere
a una specie di carburante per procedere nel cammino.
Attorno al Cespir si fanno riunioni, unioni e condivisioni legali
e illegali, per il bene e per il male; ma tutto in modo che il
cespuglio dia frutto per l’uno o per l’altro degli intervenuti al
suo cospetto.
Dietro il cespuglio si fanno gli affari, si fa l’amore, si fanno
i propri bisogni, ci si nasconde fuggitivi da chissà che; ma il
cespir non bada a chi sei, al perché o al dove vai; accoglie in
modo provvisorio, come provvidenza, chiunque voglia stare
presso di lui.
Cespir è il volontario dell’accoglienza nel deserto; è il segno
della possibilità quando tutto sembra perduto; è il luogo dove
puoi porre i tuoi piccoli, sapendo che verranno accuditi mentre
tu procedi nell’avventura; è il segno della grazia, della pace, è
l’oasi della speranza in concentrato.
Il cespuglio è un piccolo segno di vita posto nel deserto dell’aridità,
per ricordarti che niente va perduto anche quando tutto
sembra ormai perso; è il seme della speranza che ti viene affidato
e confidato.
Vai a fare la cacca dietro quel cespuglio, e lui ne farà concime
per nuovi fiori in primavera. Se ti mandano a cagare, vai dietro
quel cespuglio, dove tutto questo mondo di merda troverà
sempre comunque un’occasione per rinascere.
Sì, perché il deserto non ha schifo, per amare, di scendere con
te nei luoghi più olezzanti di profumi sgraditi, ma veri e vivi.
Il deserto ci ama attraverso il segno di quel cespuglio che lungo
il cammino ci fa da tappa nell’avventura dell’amore,
permettendoci di nasconderci sempre e comunque nel momento
del bisogno.

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