GIGOLO'
La città ti trascina nel suo mondo, e nel suo modo di essere:
gigolò.
Per quanto tu possa resistere, la città ti induce ad essere così:
un venduto al piacere, per vendere piacere, e acquistare piacere;
mai niente di più, mai niente di meno di ciò: gigolò!
Nel personale, nel famigliare, nel sociale, nel politico, nel religioso,
tutto è soggetto e diretto dalla logica del gigolò: far per
apparire e far apparire.
L’amor venduto, prodotto e consumato, illusoriamente guadagnato,
e anche scontato.
Venne un giorno nel deserto un gigolò, alla ricerca di un più
facile guadagno e di un più intenso piacere; ma deluso se ne
andò, riconoscendo alla potenza dell’amore del deserto la supremazia
incontrastata della legge naturale.
E’ come se il deserto gli avesse detto: Fai pure quello che vuoi,
come vuoi e con chi vuoi. Ma qui non puoi farlo con me e con
il mio avvallo: la mia identità va salvaguardata qui, proprio
come la tua vorresti sia salvaguardata là, nella città.
Puoi fare il gigolò finchè vuoi, ma non potrai mai dire che tu
questo sei, in natura.
Puoi stravolgere la tua natura e la natura delle cose, ma essa rimane
nella sua identità; non più per te, ma sempre per sé: essa
è la natura. Tu, vuoi essere un gigolò? E sia; ma qui, nel deserto,
le cose naturali non si sfalsano mai, rimarranno sempre
secondo la propria natura. Già, in città, non è così: il caos porta
a poter fare e essere tutto e il contrario di tutto. Ma appena il
caos varca il confine del deserto, tutto viene spazzato via, tra
la sabbia e il vento dello scirocco; e allora, dove va a finire il
tuo essere un gigolò?
Piacere senza valere, questa è la legge di ogni gigolò, e in ogni
campo della vita.
Valere e piacere in simbiosi, questa è la legge del deserto, che
filtra ogni altra legge.
Contro il deserto, la città non ha scampo: viene desertificata,
purificata nei suoi accessori, nel superfluo, nelle illusioni, e
anche dalle delusioni.
Una volta tornato in città dalla delusione avuta nel deserto, in
effetti quel gigolò divenne messaggero dell’amore del deserto:
la sua vita cominciò sempre più a richiamare che non può essere
solo il piacere ciò che fa valere.
E così, indirettamente, quel gigolò richiamava a tutti che senza
l’amore del deserto vivere non si può.
Il gigolò, così, divenne testimone di ciò che in quel suo viaggio
nel deserto gli mancò.
gigolò.
Per quanto tu possa resistere, la città ti induce ad essere così:
un venduto al piacere, per vendere piacere, e acquistare piacere;
mai niente di più, mai niente di meno di ciò: gigolò!
Nel personale, nel famigliare, nel sociale, nel politico, nel religioso,
tutto è soggetto e diretto dalla logica del gigolò: far per
apparire e far apparire.
L’amor venduto, prodotto e consumato, illusoriamente guadagnato,
e anche scontato.
Venne un giorno nel deserto un gigolò, alla ricerca di un più
facile guadagno e di un più intenso piacere; ma deluso se ne
andò, riconoscendo alla potenza dell’amore del deserto la supremazia
incontrastata della legge naturale.
E’ come se il deserto gli avesse detto: Fai pure quello che vuoi,
come vuoi e con chi vuoi. Ma qui non puoi farlo con me e con
il mio avvallo: la mia identità va salvaguardata qui, proprio
come la tua vorresti sia salvaguardata là, nella città.
Puoi fare il gigolò finchè vuoi, ma non potrai mai dire che tu
questo sei, in natura.
Puoi stravolgere la tua natura e la natura delle cose, ma essa rimane
nella sua identità; non più per te, ma sempre per sé: essa
è la natura. Tu, vuoi essere un gigolò? E sia; ma qui, nel deserto,
le cose naturali non si sfalsano mai, rimarranno sempre
secondo la propria natura. Già, in città, non è così: il caos porta
a poter fare e essere tutto e il contrario di tutto. Ma appena il
caos varca il confine del deserto, tutto viene spazzato via, tra
la sabbia e il vento dello scirocco; e allora, dove va a finire il
tuo essere un gigolò?
Piacere senza valere, questa è la legge di ogni gigolò, e in ogni
campo della vita.
Valere e piacere in simbiosi, questa è la legge del deserto, che
filtra ogni altra legge.
Contro il deserto, la città non ha scampo: viene desertificata,
purificata nei suoi accessori, nel superfluo, nelle illusioni, e
anche dalle delusioni.
Una volta tornato in città dalla delusione avuta nel deserto, in
effetti quel gigolò divenne messaggero dell’amore del deserto:
la sua vita cominciò sempre più a richiamare che non può essere
solo il piacere ciò che fa valere.
E così, indirettamente, quel gigolò richiamava a tutti che senza
l’amore del deserto vivere non si può.
Il gigolò, così, divenne testimone di ciò che in quel suo viaggio
nel deserto gli mancò.
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