GUSCH

Nel deserto tutto è nuovo.
Anzi, meglio ancora: tutto è ‘n uovo.
Ho conosciuto Gusch in birreria, una sera, e mi ha detto che
era sgusciato via dalla sua gallina, e poi dal pollaio della città:
troppo caos, troppo pericolo di diventare – come tutti quelli là
– il solito pollo. La gallina si era proprio fatta, quella sera; e lui
era il frutto di quel pollo strafatto, che come tutti, voleva farsi
l’uovo ma non farsi nuovo. Restare quello di sempre, quindi,
in questo magro destino, come tutti gli altri, senza sorpresa,
senza rompere nel paniere, senza sgusciare via? E l’avventura,
dove la mettiamo? Così, si era rifugiato proprio qui, nel deserto,
dove lo avevo incontrato mentre si lasciava rotolare giù da
una duna, ormai cotto dal sole e impossibilitato di uscire, da
quel guscio, allo scoperto.
Ma l’Oasibar, con quella birra doppio malto, lo aveva fatto
riprendere vita, lo aveva proprio rimesso a nuovo, a essere se
stesso: ‘n uovo vero! Ed era proprio di compagnia anche per
me, quella sera: tra una birra e l’altra si era parlato del più e del
meno, del suo voler trovare un senso anche a ciò che senso non
aveva, come fuggire dal pollaio nel deserto.
Aveva anche suggerito il piano di fuga ad altri, con l’invito a
farsi nuovi, ma quelli lo avevano deriso ed erano ritornati sotto
le ali della chioccia, a godersi il piacere del lasciarsi vivere
senza voler vivere. E lui, allo scoccare della mezzanotte, era
sgusciato via.
Uscire dal guscio! Il miracolo! Sgusciare: è come sgommare
alla grande su una Ferrari!
Il deserto è il luogo dove la vita rinasce: ri-nasce. Perché prima
occorre far morire la vita vecchia dei nostri pollai, lasciare la
postazione della sottana delle chiocce e affidarsi alla novità,
all’avventura.
Ora Gusch sta fumando un sigaro, e il fumo che emana dal suo
guscio sembra incenso di un tempio antico e sempre nuovo; il
suo futuro ha un cuore antico: l’essere ‘n uovo! A questo
hanno aspirato generazioni e generazioni di polli, ma pochi
hanno saputo compiere il passo per cui sono stati generati: essere
‘n uovo, essere nuovo. Gusch s’è lanciato, si è avventurato;
seduto tra un sigaro e l’ennesima birra scolata ora mi
appare un gallo cedrone destinato al successo. Chissà che ne
sarà della sua vita…certo, se va avanti così, non torniamo più
nel deserto, e questa birreria sarà un secondo pollaio per lui!
“Andiamo, su, Gusch, andiamo a dormire sotto le ali delle stelle,
che è meglio!”
Sorreggendoci a vicenda sulla via del deserto, tracciata sulla
sabbia dalla luce della luna, procediamo barcollanti e tra37
ballanti, ma anche felici e contenti di essere diventati amici
tra noi, ma soprattutto amanti dell’avventura, dell’essere quel
nuovo essere che solo al di là dei pollai e delle birrerie si può
scoprire, grazie all’amore di questo nostro deserto che in sé accoglie
tutto ciò che è nuovo…e adesso, in più, anche ‘n uovo.

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