HELMUT
C’è sempre un guru tra la gente, c’è sempre un saggio nella
tribù, c’è sempre uno che puoi cercare tu, che faccia al caso tuo
proprio per te, per la tua situazione, e che ti dà lo spunto per
la soluzione, ma soprattutto ti mette in azione: ti dà come una
spinta…e chi può far meglio di lui in questo caso, di Helmut
l’elefante?
Dando una spinta a uno e all’altro degli amici, si è spinto pure
lui oltre i confini della savana, varcando la soglia del deserto, e
ritrovandosi nel nuovo ambiente un po’ spaesato.
Ma poi si è ripreso, ha chiesto dell’ufficio postale, e si è fatto
spedire qui la sua famiglia, una pozza d’acqua per abbeverarsi
e rinfrescarsi, provviste d’ogni genere, perfino dei ghiaccioli
lunga durata in se stessi, ma appena giunti a destinazione subito
consumati.
“Ma perché ti sei fatto mandare qui tutta quella roba? Non era
più logico, facile e economico farti spedire là tu, ritornando
così a vivere nella tua foresta?”
“Beh, in effetti avresti ragione. Ma dando spinte agli altri per
aiutarli, mi sono accorto di essermi spinto io più di tutti loro
oltre ogni aspettativa e sorpresa. E’ come se mi fossi aiutato
aiutando, se mi fossi spinto spingendo…e mi sono detto: ma
guarda un po’ fin dove mi sono spinto!
E ho esplorato questo nuovo ambiente, che mi ha incuriosito e
affascinato, e nel quale mi sono incantato e direi anche un po’
innamorato”.
E’ proprio vero che un topolino può far correre un elefante!
E’ bastata una piccola impressione del deserto, per spingere
la fantasia di Helmut oltre ogni limite, e la sua mente a fare
progetti a getto continuo, e il suo cuore a gettarsi nell’animo
della novità.
E così, a piè sospinto, ha spinto qui tutta la sua famiglia e i
suoi beni.
“Sei pieno di saggezza, Helmut, e per questo qui sarai ben accetto.
Tu sai stare ben fermo e irremovibile, ma sai anche far
viaggiare e muoverti lontano. E sai gustare l’avventura, e farla
vivere a tutti noi del deserto”.
“Ora, qui i miei occhi si aprono a riscoprire la bellezza di tutto;
là, nel circo della città, tutto era come oscurato, velato, nascosto
alla mia visione.
C’era sì la televisione, e l’ho fatta arrivare anche qui; ma qui
essa diventa anche una endovisione: mi fa vedere non solo lontano
da me, ma anche dentro di me, come una endoscopia di
me stesso, che mi ha fatto prendere visione di chi sono. Ed è
soprattutto per questo che ho deciso di restare qui, e di portare
qui chi amo e ciò che ho”.
Il deserto ha un nuovo amico, anzi un nuovo amante: Helmut,
che sospinto dal cuore, dall’animo e dall’intento nel dare una
spinta agli altri, è stato direi magicamente teletrasportato in
questo luogo del rinnovato amore, dove ciò che si fa è ampiamente
superato da ciò che viene fatto per te.
Ed è questo che ti affascina nel deserto fattosi per te qui e ora.
tribù, c’è sempre uno che puoi cercare tu, che faccia al caso tuo
proprio per te, per la tua situazione, e che ti dà lo spunto per
la soluzione, ma soprattutto ti mette in azione: ti dà come una
spinta…e chi può far meglio di lui in questo caso, di Helmut
l’elefante?
Dando una spinta a uno e all’altro degli amici, si è spinto pure
lui oltre i confini della savana, varcando la soglia del deserto, e
ritrovandosi nel nuovo ambiente un po’ spaesato.
Ma poi si è ripreso, ha chiesto dell’ufficio postale, e si è fatto
spedire qui la sua famiglia, una pozza d’acqua per abbeverarsi
e rinfrescarsi, provviste d’ogni genere, perfino dei ghiaccioli
lunga durata in se stessi, ma appena giunti a destinazione subito
consumati.
“Ma perché ti sei fatto mandare qui tutta quella roba? Non era
più logico, facile e economico farti spedire là tu, ritornando
così a vivere nella tua foresta?”
“Beh, in effetti avresti ragione. Ma dando spinte agli altri per
aiutarli, mi sono accorto di essermi spinto io più di tutti loro
oltre ogni aspettativa e sorpresa. E’ come se mi fossi aiutato
aiutando, se mi fossi spinto spingendo…e mi sono detto: ma
guarda un po’ fin dove mi sono spinto!
E ho esplorato questo nuovo ambiente, che mi ha incuriosito e
affascinato, e nel quale mi sono incantato e direi anche un po’
innamorato”.
E’ proprio vero che un topolino può far correre un elefante!
E’ bastata una piccola impressione del deserto, per spingere
la fantasia di Helmut oltre ogni limite, e la sua mente a fare
progetti a getto continuo, e il suo cuore a gettarsi nell’animo
della novità.
E così, a piè sospinto, ha spinto qui tutta la sua famiglia e i
suoi beni.
“Sei pieno di saggezza, Helmut, e per questo qui sarai ben accetto.
Tu sai stare ben fermo e irremovibile, ma sai anche far
viaggiare e muoverti lontano. E sai gustare l’avventura, e farla
vivere a tutti noi del deserto”.
“Ora, qui i miei occhi si aprono a riscoprire la bellezza di tutto;
là, nel circo della città, tutto era come oscurato, velato, nascosto
alla mia visione.
C’era sì la televisione, e l’ho fatta arrivare anche qui; ma qui
essa diventa anche una endovisione: mi fa vedere non solo lontano
da me, ma anche dentro di me, come una endoscopia di
me stesso, che mi ha fatto prendere visione di chi sono. Ed è
soprattutto per questo che ho deciso di restare qui, e di portare
qui chi amo e ciò che ho”.
Il deserto ha un nuovo amico, anzi un nuovo amante: Helmut,
che sospinto dal cuore, dall’animo e dall’intento nel dare una
spinta agli altri, è stato direi magicamente teletrasportato in
questo luogo del rinnovato amore, dove ciò che si fa è ampiamente
superato da ciò che viene fatto per te.
Ed è questo che ti affascina nel deserto fattosi per te qui e ora.
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