HUNO
Nel deserto ognuno può pensare come vuole, dire quello che
vuole, fare quello che vuole, ma sempre in armonia e in sintonia
ad un unico riferimento: all’Huno.
Huno è il dio dell’universo del deserto.
Tutto si raccoglie in sé come in un abbraccio; e chi è fuori da
questo abbraccio è perso, e si perde, e fa perdere gli altri. Tutte
le diversità si raccolgono in questo abbraccio, mantenendo la
loro originalità e caratteristica, proprio come dei bambini che
si raccolgono attorno alla mamma.
Non è uniformità: a questo tende ogni legge, anche religiosa,
nella città.
Qui nel deserto la legge è della civiltà: quella dell’Huno.
Tutto si raccoglie e si accoglie in Lui; nel suo abbraccio ci
stanno comodamente e agiatamente migliaia e migliaia di pensieri,
di azioni, di relazioni, di condizioni e di religioni.
Fuori dal suo abbraccio, tutto è perduto; e anche se vive, non
sarà mai vivace, vivacizzante. Il Dio Huno può raccogliere in
sé tanti nomi che l’umanità gli può aver dato, ma alla fin fine
rimane solo Lui: l’Huno per eccellenza; non quello matemati-
co, ridotto a uno, ma quello esoterico, dell’Uno che si espande
all’infinito nell’Humanitas dell’umanità.
Senza umanità l’Uno può essere perfetto, ma inanimato e solo
teorico; solo nell’umanità avviene la raccolta di tutte le opinioni,
le sensazioni, le emozioni e anche le delusioni di ognuno e
di tutti.
Nella città pullulano le divinità; nel deserto, tutte si dissolvono
nell’Huno, e restano solo le esperienze dell’umanità, che sono
le vere e autentiche divinità che si possano rispettare e aiutare
a crescere sotto le ali della mamma: dell’Huno.
L’Huno non ha sesso, ma amore.
Rispetta tutte le forme di umanità, ma non appartiene a nessuna
di esse: ne è svincolato, libero e slegato, pur incontrandole
tutte, proprio come una mamma con i suoi figli che crescono.
L’Huno ti fa crescere in umanità se non resti solo tu, da solo;
solo se ti poni accanto a ognuno che incontri nel deserto, l’Huno
ti fa sperimentare la sua umanità nella diversità, nell’originalità
e nella vivacità condivisa e arricchente.
Ricordando a te stesso che tu, immagine dell’Huno, non sarai
mai né più né meno di Lui: come Lui, con Lui, per Lui, ma
sempre più come vuole Lui per te: te stesso suo amante.
vuole, fare quello che vuole, ma sempre in armonia e in sintonia
ad un unico riferimento: all’Huno.
Huno è il dio dell’universo del deserto.
Tutto si raccoglie in sé come in un abbraccio; e chi è fuori da
questo abbraccio è perso, e si perde, e fa perdere gli altri. Tutte
le diversità si raccolgono in questo abbraccio, mantenendo la
loro originalità e caratteristica, proprio come dei bambini che
si raccolgono attorno alla mamma.
Non è uniformità: a questo tende ogni legge, anche religiosa,
nella città.
Qui nel deserto la legge è della civiltà: quella dell’Huno.
Tutto si raccoglie e si accoglie in Lui; nel suo abbraccio ci
stanno comodamente e agiatamente migliaia e migliaia di pensieri,
di azioni, di relazioni, di condizioni e di religioni.
Fuori dal suo abbraccio, tutto è perduto; e anche se vive, non
sarà mai vivace, vivacizzante. Il Dio Huno può raccogliere in
sé tanti nomi che l’umanità gli può aver dato, ma alla fin fine
rimane solo Lui: l’Huno per eccellenza; non quello matemati-
co, ridotto a uno, ma quello esoterico, dell’Uno che si espande
all’infinito nell’Humanitas dell’umanità.
Senza umanità l’Uno può essere perfetto, ma inanimato e solo
teorico; solo nell’umanità avviene la raccolta di tutte le opinioni,
le sensazioni, le emozioni e anche le delusioni di ognuno e
di tutti.
Nella città pullulano le divinità; nel deserto, tutte si dissolvono
nell’Huno, e restano solo le esperienze dell’umanità, che sono
le vere e autentiche divinità che si possano rispettare e aiutare
a crescere sotto le ali della mamma: dell’Huno.
L’Huno non ha sesso, ma amore.
Rispetta tutte le forme di umanità, ma non appartiene a nessuna
di esse: ne è svincolato, libero e slegato, pur incontrandole
tutte, proprio come una mamma con i suoi figli che crescono.
L’Huno ti fa crescere in umanità se non resti solo tu, da solo;
solo se ti poni accanto a ognuno che incontri nel deserto, l’Huno
ti fa sperimentare la sua umanità nella diversità, nell’originalità
e nella vivacità condivisa e arricchente.
Ricordando a te stesso che tu, immagine dell’Huno, non sarai
mai né più né meno di Lui: come Lui, con Lui, per Lui, ma
sempre più come vuole Lui per te: te stesso suo amante.
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