KUM HUZ
Laggiù, verso la duna, ecco venirmi incontro un piccolo punto
nero, che pian piano si avvicina, e si delinea sempre più come
una specie di…scorpione...?
“Ciao, sono Kum Huz, imparentato col mago di Oz. Sono lo
stregone del deserto in piccolo, ma concentrato in magia e illusione;
il mio veleno anestetizza e addormenta, facendo sognare
generazioni e generazioni… E tu, che ci fai qui nel deserto?”.
“Sono alla ricerca dell’avventura…”
“Sei nel posto ideale: qui puoi avventurarti fin che vuoi e dove
vuoi, anche oltre il possibile e il reale! E non ti preoccupare se
gli altri ti credono un illuso o un insulso sognatore! Tu, sappilo
bene, stai vivendo nel ricreato, e non più nel creato dove
stanno loro!”
“Qualcosa ho già trovato…”
“Ma non fermarti mai! Mai! Stuzzicati, pungiti, punzecchiati,
non lasciarti adagiare nel già noto e nelle conoscenze fattesi
scienze! Movimentati, scuotiti, volta e rivolta la tua mente, il
tuo cuore e il tuo animo! Solo così vivrai nell’avventura in
verità. E io te lo ricordo: rischio e pericolo, sempre, se vuoi la
coscienza dell’avventura, la vita di essa!”.
“E tu, Kum, come hai imparato questo...?”
“Lo sto sempre imparando, continuamente, pungendo me stesso
prima degli altri. Il vero scorpione sa che deve dare lo spunto
a se stesso prima che agli altri, provare su di sé il veleno e
l’antidoto, prima di pungere qualcuno!”
“Pungente, dunque, quello che vuoi essere...?”
“Sì, se voglio che chiunque io incontri sia gemente e pungente
a sua volta. Solo così si procede, con uno stile pungente che
vivacizza l’avventura del deserto!...”
“…E ora, che stai facendo?!!”…
“Ti ho punto e trasmesso il veleno che ti servirà per avvelenare
in te quello che non sei, e esaltare quello che vuoi essere: i tuoi
sogni, i tuoi desideri…”
Kum Huz, pronipote del mago di Oz, trasformò il viaggio del
deserto in avventura: faticosa, piangente per la fatica, ma anche
stimolante di quella punzecchiatura amorosa che mi spingeva
a vivere sempre più il cammino del deserto.
Kum Huz fu amato e amava così: trapungendo, da sé all’altro,
il senso della coscienza della vita nel deserto. Il veleno e l’antidoto
se li portava sempre appresso, lasciando che prima l’uno
e poi l’altro facessero il proprio corso.
E così è l’amore del deserto: pungente e trafiggente, ma anche
capace di iniettarti una dose meravigliosa di sogni, di progetti
e di intenzioni che ti svelano il meglio di te stesso.
nero, che pian piano si avvicina, e si delinea sempre più come
una specie di…scorpione...?
“Ciao, sono Kum Huz, imparentato col mago di Oz. Sono lo
stregone del deserto in piccolo, ma concentrato in magia e illusione;
il mio veleno anestetizza e addormenta, facendo sognare
generazioni e generazioni… E tu, che ci fai qui nel deserto?”.
“Sono alla ricerca dell’avventura…”
“Sei nel posto ideale: qui puoi avventurarti fin che vuoi e dove
vuoi, anche oltre il possibile e il reale! E non ti preoccupare se
gli altri ti credono un illuso o un insulso sognatore! Tu, sappilo
bene, stai vivendo nel ricreato, e non più nel creato dove
stanno loro!”
“Qualcosa ho già trovato…”
“Ma non fermarti mai! Mai! Stuzzicati, pungiti, punzecchiati,
non lasciarti adagiare nel già noto e nelle conoscenze fattesi
scienze! Movimentati, scuotiti, volta e rivolta la tua mente, il
tuo cuore e il tuo animo! Solo così vivrai nell’avventura in
verità. E io te lo ricordo: rischio e pericolo, sempre, se vuoi la
coscienza dell’avventura, la vita di essa!”.
“E tu, Kum, come hai imparato questo...?”
“Lo sto sempre imparando, continuamente, pungendo me stesso
prima degli altri. Il vero scorpione sa che deve dare lo spunto
a se stesso prima che agli altri, provare su di sé il veleno e
l’antidoto, prima di pungere qualcuno!”
“Pungente, dunque, quello che vuoi essere...?”
“Sì, se voglio che chiunque io incontri sia gemente e pungente
a sua volta. Solo così si procede, con uno stile pungente che
vivacizza l’avventura del deserto!...”
“…E ora, che stai facendo?!!”…
“Ti ho punto e trasmesso il veleno che ti servirà per avvelenare
in te quello che non sei, e esaltare quello che vuoi essere: i tuoi
sogni, i tuoi desideri…”
Kum Huz, pronipote del mago di Oz, trasformò il viaggio del
deserto in avventura: faticosa, piangente per la fatica, ma anche
stimolante di quella punzecchiatura amorosa che mi spingeva
a vivere sempre più il cammino del deserto.
Kum Huz fu amato e amava così: trapungendo, da sé all’altro,
il senso della coscienza della vita nel deserto. Il veleno e l’antidoto
se li portava sempre appresso, lasciando che prima l’uno
e poi l’altro facessero il proprio corso.
E così è l’amore del deserto: pungente e trafiggente, ma anche
capace di iniettarti una dose meravigliosa di sogni, di progetti
e di intenzioni che ti svelano il meglio di te stesso.
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