O POZZUM

“Pozzum, ergo sum”… “Opossum, guidami al pozzo”…
Dopo aver ripetuto queste magiche formule, eccolo apparire,
laggiù in quell’oasi che spero non sia un dannoso e dannato
miraggio il segno del possibile…spostati da lì, opossum, che
non riesco a vederlo! Eccolo lì, poco distante: il pozzo! Il pozzo,
quindi ci sono! E già che ci sono, beviamo, rinfreschiamoci!
Facciamo bere la lux certula, il cammello, l’ape, portiamo
l’acqua a quel cactus! A tutti e a tutto!
“Ehi, ehi! Calma, calma! Il pozzo sono io, e solo io posso dire
a chi darla a bere! Chiaro!?...E ora, mettetevi lì tutti in fila!
Comincia a bere…a bere…(e intanto il giro del pozzo si gira e
rigira a scrutare il deserto)…per primo l’opussum…poi, tutti
gli altri, uno alla volta, potranno dire: anch’io posso!”
Il pozzo è il confine nascosto in verticale di quello che tu vedi
in orizzontale.
Per metà puoi vederlo, questa linea di confine; per l’altra metà
rimane nascosta sotterra.
E’ quello che si dice delle cose a metà così siffatte: Misteriose.
Già, il pozzo è un mistero, e proprio per questo si dice che è
profondo. Entra nel tuo profondo mentre guardi il suo fondo, e
ti rende a tua volta un pozzo. Da qui il detto iniziale:
Pozzo, quindi sono. Che allo specchio si può dire, riflettendo:
Posso, quindi sono un pozzo. Già, di scienza e di incoscienza
(sempre per la legge della metà chiara e metà scura). Beh, beviamo,
che tocca a me!
Sto bevendo io, ma mi sembra che questa acqua si dirami a ruscelli
nel deserto, e faccia stillare pascoli e pascolanti… Mentre
mi disseto, mi par di dissetare il deserto intero…
“Grazie, me ne basta una goccia!” –mi dice il granello di sabbia-
Ed è anche troppa! Grazie!
Il granello di sabbia si tuffa nella goccia che il pozzo gli ha
regalato, e gli pare impossibile, ma è vero: dalla spiaggia del
deserto ora sta facendo il sub, esplorando in quella goccia le
profondità misteriose e meravigliose e conoscendo organismi
dell’acqua che lo guardano e stupiti gli chiedono: Tu, granello,
da dove vieni? Dal deserto…anzi, dal pozzo del deserto. Grazie
al pozzo ora posso fare anche ciò che non posso: l’impossibile,
come impazzare qui, folleggiare e impazzire di gioia!
Estasiato da ciò, mentre mi passo la mano sulle labbra dopo
essermi ben dissetato, chiedo al pozzo: ma anch’io posso…?
Certo, questo è il pozzo dell’amore, dove il potere dell’acqua
che bevi ti fa amare a più non posso!

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