SUB
Ho deciso di scendere nei meandri dell’oceano e scrutare quei
luoghi misteriosi e affascinanti. L’ho deciso proprio ora, men-
tre sono seduto qui, al Pronto Soccorso, ad attendere il mio
turno. La colica che mi ha assalito mi ha fatto scorrere, oltre
ai vari liquidi, anche il desiderio di andare sott’acqua, facendo
il sub.
La bombola ad ossigeno…? Non ce l’ho, ma la potrei prendere
là, da quel letto vuoto, tanto nessuno se ne accorgerà…in
questo marasma dell’ospedale, chi sta vedere se porto via una
bombola d’ossigeno?
La tuta…? Là, quel camice da chirurgo potrebbe essere la mia
misura, tanto uno più uno meno, chi se ne accorgerà?
Le pinne…? Me le farò fare di gesso, come quel piede di
quell’uomo di colore che esce ora da dietro la tenda: ecco, un
piedone così mi aiuterà a scendere nelle profondità degli oceani
dell’avventura!
E la fiocina…? Eh, beh, certo: già che ci sono, un arpione per la
pesca subacquea mi occorre…vediamo…potrei usare quell’asta
della flebo, intanto che non c’è niente ancora appeso. Sì,
può andare.
Un paio di occhiali l’ho già preso in quella stanza della chirurgia;
li ho già provati: si vede proprio bene, da molto vicino e
in modo anche molto originale. Possono andare, fanno proprio
al caso mio.
Stasera, mi butto.
Già, ma dove?
Mi servirà un mezzo, una specie di barca per raggiungere il largo…
fate largo, che passa l’ambulanza! Non sentite la sirena?
Non la vedete, la sirena, che emerge dal mare? Sì, quell’ambulanza
in attesa ha le chiavi inserite, posso avviarla con estrema
facilità: sarà la mia barca.
Non posso andare da solo, però: meglio avere una compagnia,
un collegamento tra la superficie e il fondo del mare…a chi
potrei rivolgermi?...non saprei…
“Tocca a lei, signore, venga, che vediamo cosa fare per la sua
colica!”
Ecco, eccola! Porterò con me questa dolce infermiera, come
collegamento quando mi butterò nel mare…Già, ma ora, con
questa dolce e graziosa fanciulla qui accanto, mi dico: come
posso aver pensato di lanciarmi a fare il sub?
“Vengo subito, signorina!”
luoghi misteriosi e affascinanti. L’ho deciso proprio ora, men-
tre sono seduto qui, al Pronto Soccorso, ad attendere il mio
turno. La colica che mi ha assalito mi ha fatto scorrere, oltre
ai vari liquidi, anche il desiderio di andare sott’acqua, facendo
il sub.
La bombola ad ossigeno…? Non ce l’ho, ma la potrei prendere
là, da quel letto vuoto, tanto nessuno se ne accorgerà…in
questo marasma dell’ospedale, chi sta vedere se porto via una
bombola d’ossigeno?
La tuta…? Là, quel camice da chirurgo potrebbe essere la mia
misura, tanto uno più uno meno, chi se ne accorgerà?
Le pinne…? Me le farò fare di gesso, come quel piede di
quell’uomo di colore che esce ora da dietro la tenda: ecco, un
piedone così mi aiuterà a scendere nelle profondità degli oceani
dell’avventura!
E la fiocina…? Eh, beh, certo: già che ci sono, un arpione per la
pesca subacquea mi occorre…vediamo…potrei usare quell’asta
della flebo, intanto che non c’è niente ancora appeso. Sì,
può andare.
Un paio di occhiali l’ho già preso in quella stanza della chirurgia;
li ho già provati: si vede proprio bene, da molto vicino e
in modo anche molto originale. Possono andare, fanno proprio
al caso mio.
Stasera, mi butto.
Già, ma dove?
Mi servirà un mezzo, una specie di barca per raggiungere il largo…
fate largo, che passa l’ambulanza! Non sentite la sirena?
Non la vedete, la sirena, che emerge dal mare? Sì, quell’ambulanza
in attesa ha le chiavi inserite, posso avviarla con estrema
facilità: sarà la mia barca.
Non posso andare da solo, però: meglio avere una compagnia,
un collegamento tra la superficie e il fondo del mare…a chi
potrei rivolgermi?...non saprei…
“Tocca a lei, signore, venga, che vediamo cosa fare per la sua
colica!”
Ecco, eccola! Porterò con me questa dolce infermiera, come
collegamento quando mi butterò nel mare…Già, ma ora, con
questa dolce e graziosa fanciulla qui accanto, mi dico: come
posso aver pensato di lanciarmi a fare il sub?
“Vengo subito, signorina!”
Commenti
Posta un commento