TABERNACULUM

Il deserto ti avvia all’intimità e al raccoglimento attraverso il
segno della tenda, cosa che ben difficilmente troverai in una
città. E’ il tabernacolo. Una piccola taverna per il cibo, l’amore
e il consiglio, per il ritrovo e la protezione.
Mobile. Non immobile, come la casa in città.
Per ricordarti che il deserto viaggia con te, non sei da solo a
viaggiare.
La città ti fa sempre viaggiare in su e in giù, ma non viaggia
mai con te.
Perché manca di questa tenda, dove si raccoglie il cuore del
viaggio e del viaggiatore.
Eppur si muove! Puoi dirlo della tenda della terra del deserto,
non della casa sulla terra della città.
Il tabernacolo è anche un po’ ridicolo, ma questo serve per farti
sorridere; in città la casa è sempre grigia, seria e anonima, e se
sorridi quando le passi vicino, si può anche offendere.
La tenda del deserto ti dice che siete sempre in movimento,
tu e il deserto, che vi accompagnate nell’avventura; in città,
durante ogni viaggio, la casa resta ferma e salta, sicura di sé,
ma anche senza di te.
In città, la casa si mostra, si abbellisce, si fa vedere bella; nel
deserto, la tenda mostra anche da fuori il suo raccoglimento, la
sua essenzialità, il suo mistero e il suo nascondimento, quasi a
non farsi notare tra la sabbia del deserto.
La tenda ti ricorda che chi cerca trova; la casa ti ricorda solo
che hai già trovato…casa.
Spesso nel deserto in una piccola tenda ci stanno più persone
che in una casa grande della città. Perché non è questione di
spazio, ma di cuore.
Accampati, ma senza mai accasarti nelle realtà che vivi, ti suggerisce
il deserto.
Metti la testa a posto, metti su casa, non continuare a vivere
come un nomade, ti raccomanda la città. Il tabernacolo: la tenda
dove il deserto ti attende di volta in volta per svelarti il suo
amore lungo il tragitto della tua avventura.

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