YABADOU
Sorride il deserto ogni volta che lui passa tra le dune, e la sua
scia di colori sembra colorare tutta la distesa della sabbia, e
tracciare fino all’orizzonte il disegno della serenità, della pace,
di quel piacere non effimero ma vero ed eterno.
Qualche capriola non manca mai, nel deserto; e anche se avviene
il capitombolo, tutto è sempre rivisto come un’azione da
circo; già, tutta quella sabbia è un grande palcoscenico dove
l’anima si esibisce, qualunque cosa accada al corpo.
Con Yabadou hai il senso che vivrai di più e meglio, senza
preoccupazioni, ma sempre con tante occupazioni. Azioni che
generano emozioni e si riflettono nelle passioni, tutte sgorganti
dal cuore; ma non un cuore impazzito, matto da legare, ma
un cuore gestito armonicamente da una intelligenza sapiente
e sorridente che pare, appunto, la regia e la regina di un circo.
Yabadou è una parola magica.
E’ un concerto improvvisato dalla sorpresa e dall’avventura
nel deserto.
E’ il deserto stesso che ti sorride.
Le migliaia di tensioni della città qui si incastrano meravigliosamente
come in un puzzle; le ansie e le preoccupazioni vengono
spazzate via come da un’impresa di pulizie, e l’impresa
di pulizie c’è davvero, e spazza via tutto e di netto: Yabadou,
spazza via tutto tu!
Il deserto della solitudine resiste, esiste, ma è illuminato.
La fatica è sostenuta, e si dimezza, perché Yabadou ti dice: non
sei da solo tu!
Fatica condivisa e dimezzata; gioia con lui accanto, raddoppiata.
Lui vive nella roulotte, non gioca alla roulette, e corre spesso
alla toilette; tutto con arte.
Stupisce, meraviglia, fa stare a bocca aperta; e senza aggiungere
strumenti oltre al sé.
Passa accanto, si siede sulla tua spalla come una scimmietta, ti
mette in posa come se volesse una tua foto, ti abbraccia quando
meno te l’aspetti; ti aspetta nei momenti tristi, e in quelli allegri
non ti fa sorridere, ma lascia che sia tu a farlo verso di lui.
Questo, e non solo questo, è Yabadou del deserto; lui qui ci
vive e ci fa morire dal ridere. Anche se nel deserto nessuno ci
applaude, nessuno ci scrittura né ci paga per fare questo.
Sorridiamo gratis, grazie a lui, a Yabadou…
…il Clown.
scia di colori sembra colorare tutta la distesa della sabbia, e
tracciare fino all’orizzonte il disegno della serenità, della pace,
di quel piacere non effimero ma vero ed eterno.
Qualche capriola non manca mai, nel deserto; e anche se avviene
il capitombolo, tutto è sempre rivisto come un’azione da
circo; già, tutta quella sabbia è un grande palcoscenico dove
l’anima si esibisce, qualunque cosa accada al corpo.
Con Yabadou hai il senso che vivrai di più e meglio, senza
preoccupazioni, ma sempre con tante occupazioni. Azioni che
generano emozioni e si riflettono nelle passioni, tutte sgorganti
dal cuore; ma non un cuore impazzito, matto da legare, ma
un cuore gestito armonicamente da una intelligenza sapiente
e sorridente che pare, appunto, la regia e la regina di un circo.
Yabadou è una parola magica.
E’ un concerto improvvisato dalla sorpresa e dall’avventura
nel deserto.
E’ il deserto stesso che ti sorride.
Le migliaia di tensioni della città qui si incastrano meravigliosamente
come in un puzzle; le ansie e le preoccupazioni vengono
spazzate via come da un’impresa di pulizie, e l’impresa
di pulizie c’è davvero, e spazza via tutto e di netto: Yabadou,
spazza via tutto tu!
Il deserto della solitudine resiste, esiste, ma è illuminato.
La fatica è sostenuta, e si dimezza, perché Yabadou ti dice: non
sei da solo tu!
Fatica condivisa e dimezzata; gioia con lui accanto, raddoppiata.
Lui vive nella roulotte, non gioca alla roulette, e corre spesso
alla toilette; tutto con arte.
Stupisce, meraviglia, fa stare a bocca aperta; e senza aggiungere
strumenti oltre al sé.
Passa accanto, si siede sulla tua spalla come una scimmietta, ti
mette in posa come se volesse una tua foto, ti abbraccia quando
meno te l’aspetti; ti aspetta nei momenti tristi, e in quelli allegri
non ti fa sorridere, ma lascia che sia tu a farlo verso di lui.
Questo, e non solo questo, è Yabadou del deserto; lui qui ci
vive e ci fa morire dal ridere. Anche se nel deserto nessuno ci
applaude, nessuno ci scrittura né ci paga per fare questo.
Sorridiamo gratis, grazie a lui, a Yabadou…
…il Clown.
Commenti
Posta un commento